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Con il termine emorroidi ci riferiamo comunemente al disturbo già in corso. In realtà, le emorroidi sono una struttura anatomica fisiologicamente presente nel nostro corpo. Può succedere che, a causa della particolare conformazione della parte finale dell'intestino, di stili di vita scorretti o di una predisposizione genetica, siano soggette a incorrere in gonfiori e infiammazioni. Si ha a quel punto l'insorgenza della fastidiosa malattia emorroidaria.
Conoscere l'anatomia, la funzione e il normale comportamento delle emorroidi ci permette di affrontare con più consapevolezza il problema. Spesso, infatti, si ritarda la visita medica solo per imbarazzo. È invece importante far valutare il prima possibile il problema da un professionista, che potrà indirizzare il paziente verso il trattamento migliore in base al suo specifico caso.
Il termine emorroidi deriva dal greco ed è formato dalle due parole hâima "sangue" e rhéō "scorrere, fluire". Le emorroidi sono strutture vascolari sempre presenti nel canale anale. Anche le persone in perfetta salute, quindi, hanno le emorroidi. La loro funzione è molto importante e in condizioni normali non solo non danno fastidio, ma non ci accorgiamo assolutamente della loro presenza.
Le emorroidi sono strutture nodulari, particolarmente sensibili al tatto, che si presentano di colore rosso-violaceo. Questa particolare colorazione è dovuta al fatto che sono formate da un tessuto spugnoso ricco di vene e capillari.
Sono mantenute ben salde alla parete interna del canale anale attraverso una serie di legamenti fibrosi. A seconda della posizione, si definiscono emorroidi interne ed emorroidi esterne. Le emorroidi interne sono quelle che rimangono all'interno del canale anale, risultando dunque completamente invisibili. Si dicono, invece, esterne, quando sono posizionate in modo da fuoriuscire dall'apertura anale, e possono quindi essere viste a occhio nudo.
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